La convinzione che ci guida è che all’informazione o all’insegnamento di tecniche anteponiamo la formazione, intesa come trasformazione e crescita personale dell’allievo. Nessun insegnamento significativo e nessuna nuova conoscenza possono prescindere dalla trasformazione della persona che li fa propri.
Formare un allievo alla professione di psicoterapeuta è un processo lungo e variegato, fatto di tempi e attività differenti, che poggiano su importanti basi. L’approfondimento di testi teorici della storia del pensiero psicoanalitico da Freud agli autori più recenti è una base. L’evoluzione personale, il sentire e la sempre maggior conoscenza di sé e delle proprie parti più intime e delicate, derivante dall’analisi personale e da ogni altro momento di confronto, è un’altra base fondamentale. I vari momenti di supervisione, che portano all’ascolto a alla comprensione dei diversi movimenti che si verificano, sia all’interno di una dimensione gruppale che in un setting individuale, rappresentano la terza base.
Queste attività prevedono nella loro diversa attuazione la considerazione del tempo dell’allievo, sia pensato all’interno del suo percorso formativo, che all’interno del suo percorso di vita. Per chi forma, l’ascolto dell’allievo è una posizione necessaria se desideriamo formare persone disponibili all’ascolto.
Inoltre per noi è parimenti necessaria la considerazione del ruolo del gruppo in tale processo formativo: avere cura delle sue dinamiche è necessario per agevolare il miglior apprendimento possibile.
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